I 5 labirinti più strani d'Italia

Ogni volta che pensiamo ai labirinti la mente vola nell’arte e nella letteratura: Alice, Dorothy, Dedalo, ma anche Sendak e Escher hanno riempito la nostra immaginazione. Però ogni tanto, invece che viaggiare nella fantasia, è bello perdersi, ritrovarsi, entrare ed anche uscire da labirinti veri e propri. In Italia ce ne sono tantissimi, alle volte anche sconosciuti, qui vi presentiamo la nostra particolarissima top five:

1. Villa Garzoni a Collodi

Siamo in Toscana, a Collodi in provincia di Pistoia e in questo labirinto, intimo e barocco, costruito intorno ad una villa settecentesca, lavorò come giardiniere il padre di Carlo Lorenzini, conosciuto come il “signor Collodì” autore geniale de “Le avventure di Pinocchio”. Una leggenda narra che i fidanzati che vogliono assicurarsi un lungo e fruttuoso futuro assieme lo debbano attraversare assieme. Il labirinto così diventa una verde e lussureggiante metafora della vita.

2. Fontanellato ovvero il labirinto culturale

Le dimensioni di questo labirinto, da poco aperto in provincia di Parma, straccia ogni record: 300 metri per lato e 3 chilometri da percorrere per poter arrivare all'uscita. È il labirinto di bambù più grande del mondo ed è stato costruito da un mecenate novecentesco che era rimasto ammaliato dai racconti di Borges e Italo Calvino. Il labirinto, in questo caso, è il simbolo della bellezza e della perfezione ed al suo centro è stata costruita una piramide che diventerà sede di esposizioni, di eventi culturali e culinari.

3. Perdersi nel labirinto botanico del Castello di Masino

Il labirinto botanico di Masino è un bene tutelato dal Fai, è il secondo più grande in Italia ed è realizzato con un percorso intricato e affascinante di siepi ricostruito grazie al ritrovamento, negli archivi, di un disegno settecentesco. Una delle particolarità è la torretta di legno, da poco innalzata, che consente ai visitatori, dopo essersi persi e ritrovati, di ammirare il labirinto dall’alto.

4. Donna Fugata e il labirinto di pietra

In Sicilia, nel Castello di Donnafugata, tanto caro alla letteratura di Tommasi di Lampedusa e di Camilleri, si trova una vera e propria eccezione in quanto il labirinto della tenuta non è green, ma di pietra. La tecnica di costruzione, poi, replica quella usata nella campagna ragusana ovvero i muretti a secco. Come potete immaginare a guardia del labirinto c’è un soldato anch’esso di pietra. Un tempo i muretti del tracciato erano anche ricoperti da siepi di rose rampicanti che impedivano di sbirciare o scavalcare le corsie.

5. A Merano tra le viti

Il labirinto vinicolo di Kranzelhof a Merano, nato nel 2006, è stato creato con l’ampliamento della tenuta medievale ed è unico nel suo genere. Il percorso è mimetizzato in un vigneto ed è ricco di fascino in ogni stagione. I visitatori si trovano così in un luogo mistico che risveglia la creatività che risiede nel cuore e nei pensieri di ogni uomo.

Da sempre i labirinti sono considerati luoghi di diletto e incanto, ma anche simbolo di potere e sventura. Anche se è passato troppo tempo dal mitico Cnosso oggi questi spazi sono metafora dell’uomo moderno e della sua condizione di eterno cercatore. Alle volte, e queste 5 località ce lo dimostrano, basta solo fare il primo passo e poi divertirsi a trovare l’uscita…

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