Al mare, al lago, al fiume… come si fotografa l’acqua?

Fotografare l'acqua Quando arrivate in un posto cercate di prendere del tempo per esaminare il contesto con calma. È buona abitudine non partire a scattare subito presi dall'entusiasmo del momento, esplorate ed osservate. Questo vi permetterà di notare in maniera più chiara linee, forme e trovare composizioni più interessanti. Fate attenzione alla messa a fuoco, soprattutto se scattate ravvicinati alle superfici o in situazioni di scarsa luce. Non fare troppo affidamento sugli automatismi della fotocamera, per sicurezza indicate voi con uno o più tap il punto dove volete che avvenga la messa a fuoco. Può essere una buona precauzione fare qualche scatto in più controllando man mano il risultato ingrandendo l'immagine, tenete presente che i display molto piccoli tendono a nascondere questo genere di problemi. Trovare un elemento in primo piano aiuta a dare una scala e profondità alla scena. Potete usate una roccia, magari con una foglia colorata sopra. Se siete al mare potete usare conchiglie o anche dei segni sulla sabbia.

A caccia di riflessi I riflessi sono un ottimo espediente per introdurre simmetrie nella fotografia finale. Un'immagine meno nitida per delle increspature può ugualmente aggiungere una componente interessante. Pozze e ampie distese d'acqua ferma sono la fonte più comune per riflessi. Avvicinatevi il più possibile alla superficie, questo vi permetterà di ottenere delle simmetrie molto precise. Avere un punto di vista diverso dall'altezza normale dello sguardo contribuirà a farvi scoprire nuovi panorami. Approfittate di condizioni di luce particolari, l'ora d'oro (alba e tramonto) o quella blu (crepuscolo) per rendere ancora più suggestivi i vostri scatti.

Catturare le traiettorie Applicazioni come Slowshutter, Average Camera Pro o LongExpo Pro, permettono di scattare con tempi molto lunghi e trasformare, fondere, il movimento dell'acqua quasi fosse una superficie uniforme di seta. È molto importante trovare un appoggio stabile o, meglio ancora, fare uso di un cavalletto muniti di scatto remoto (esistono dei telecomandi bluetooth molto pratici).

  Un uso più creativo vede l'uso delle lunghe esposizioni per produrre delle immagini astratte semplicemente muovendo la fotocamera durante la ripresa. Provate in verticale o orizzontale prima di sbizzarrirvi con altre traiettorie.

Fermare l'attimo Le lunghe esposizioni permettono di ottenere dei risultati d'effetto e per certi versi prevedibili. Sono un espediente usato comunemente ma se volete cimentarvi in soggetti imprevedibili e potenzialmente ancora più sorprendenti dovete essere molto veloci! Congelare il movimento richiede tempi di scatto molto brevi, in pieno giorno potete realizzarli facilmente facendo attenzione alla luce. La luminosità ambientale influenza direttamente la rapidità dello scatto finale. Potrete scoprirete ad esempio come lo zampillo di una fontana che a occhio nudo sembra ripetersi in maniera pressoché costante riveli forme e dettagli sempre diversi.

Scritto da Marco Lamberto Twitter: http://twitter.com/hersidekick Instagram: http://instagram.com/polylm

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