A Bali ci sono circa ventimila templi: è impossibile non visitarne almeno uno durante un soggiorno sull'isola! Quello che spesso sfugge, però, è che ci sono delle regole non scritte che sarebbe bene osservare quando ci si confronta con uno di questi luoghi: non si tratta di grandi gesti, sono solo piccoli accorgimenti che tuttavia verranno sicuramente apprezzati parecchio.
Questa è una regola che non vale solo per Bali, e che non vale solo per i templi indù, ma anche per quelli buddhisti, ad esempio: in ogni tempio è sempre buona norma evitare di rivolgere i piedi direttamente verso il sacrario, sia che ci si trovi in posizione eretta, sia che si rimanga seduti. I piedi sono infatti considerati la parte più impura del corpo perchè si trovano a contatto con la terra: cercate quindi di tenerli sempre spostati sul lato per non stabilire un filo diretto con ciò che di più sacro si trova nel luogo in cui vi trovate.
Le statue si trovano quasi sempre in posizione sopraelevata rispetto a coloro che entrano nel tempio, quindi dovrebbe essere abbastanza facile non infrangere questa regola, diverso è il discorso per il celebrante: com'è noto a tutti, l'Asia non è una terra di giganti, quindi ci vuole molto poco a sovrastare questo tipo di figura che spesso e volentieri non sta su un altare, o comunque sopra un piano più elevato. Se vi dovesse capitare quindi, nel caso abbiate la possibilità, sedetevi e aspettate che finisca la celebrazione, altrimenti limitatevi ad abbassare il capo e a passare oltre: la vostra buona volontà non passerà inosservata.
Quando si entra in un tempio, l'abbigliamento deve essere sempre idoneo, il che vuol dire evitare canottiere e shorts, ma questo non c'è bisogno che ve lo ricordi io; a Bali tuttavia, alle donne è inoltre richiesto di annodare in vita un sarong, quello che noi conosciamo come pareo, anche quando portano dei pantaloni lunghi. Per l'uomo il sarong non è strettamente necessario, anche se è sempre consigliato. Per l'uomo è inoltre buona norma indossare una sash, una cintura da legare in vita, che spesso si può prendere in prestito o affittare all'ingresso.
In tanti templi, specialmente quelli più piccoli e remoti, non è previsto il pagamento di alcun biglietto all'ingresso, l'accesso è libero: è soprattutto in casi come questi che è buona norma lasciare comunque un'offerta prima di andare via (tra le 5.000 e le 10.000 rupie va più che bene). Spesso e volentieri a Bali i templi sono infatti gestiti dalla comunità locale, e il vostro contributo, benchè piccolo, sarà sicuramente di grande aiuto.
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