Viaggio tra alcuni dei borghi medievali più suggestivi e meno conosciuti d'Italia, antichi tesori urbanistici cristallizzati nel tempo. L’Italia è piena di magnifici borghi medievali, piccoli agglomerati urbani cristallizzati nel passato. I più famosi e visitati sono stati trasformati in mete ad uso e consumo dei turisti, perdendo in parte il fascino autentico per fare spazio a ristoranti turistici e negozi di souvenir, ma molti sono i borghi d’Italia ancora sconosciuti al turismo di massa, angoli di Medioevo dove passeggiare tra vicoli deserti che hanno conservato l’assetto originale. È proprio in alcuni di questi borghi fuori dagli itinerari più turistici che oggi vi vogliamo portare, per ora facendovi sognare, tra storia e tradizione .
Situato nel Lazio, l’antico borgo etrusco di Civita vanta un passato di più di 2000 anni. Viene spesso chiamato "la città che muore" a causa della perdita del 25% del suo territorio a seguito di frane e terremoti. Oggi Civita ha a malapena 12 abitanti ma conserva tutto il suo fascino, dal lungo ponte che deve essere attraversato per accedere al villaggio dalla vista della collina di argilla su cui è costruito. Di tutte le città collinari del paese, Civita non è la più conosciuta ma è probabilmente quella che ti segnerà di più- senza attrazioni turistiche, punti di riferimento o ostentazione, solo l'Italia.
Curiosità
Per dare ai visitatori la sensazione
di visitare un posto molto speciale,
l'ingresso a Civita ha un costo di
pochi euro.
A pochi chilometri da Biella, il Ricetto di Candelo è forse l’agglomerato medievale meglio conservato d’Italia. Ciò è dovuto alla destinazione d’uso originale: il Ricetto era infatti una sorta di granaio fortificato costruito dal popolo per custodire le riserve alimentari e dove rifugiarsi in caso di pericolo. Il fatto di non essere mai stato abitato ne salvaguardò nei secoli l’architettura originale. Passeggiare per le vie equivale a compiere un viaggio nel tempo e la quiete che regna nel borgo contribuisce all'atmosfera. Un vero gioiello da non perdere!
Curiosità
Il Ricetto ospita un paio di piccoli
ristoranti e alcune botteghe artigiane,
tutti ricavati dagli antichi granai.
Nonostante sia stato classificato tra i Borghi più belli d’Italia, Canale di Tenno non è mai sovraffollato, forse grazie alla posizione discosta, appollaiato tra le colline a nord di Riva del Garda. Il borgo, che più che altro è una contrada, risale al 1200 ed è sopravvissuto sostanzialmente intatto, in parte grazie al lungo periodo di abbandono durante il quale rimase addormentato. Fu recuperato negli anni Ottanta e trasformato in un museo all'aperto di architettura medievale popolare, con dimore in sasso e viuzze acciottolate unite da sottopassi con volte a botte.
Curiosità
Dal borgo si può raggiungere il
grazioso Lago di Tenno con una breve
passeggiata di mezz'ora tra le colline.
Arduo scovare borghi poco frequentati in Toscana, meta ambita dai turisti di tutto il mondo. Cetona però riesce ancora a conservare un'atmosfera intima. Qui il Medioevo è visibile non solo in vie e dimore ma anche nella struttura del borgo, con vie che si inerpicano a spirale verso la cima del monte omonimo in cui si trova la rocca.
Curiosità
Meritano una visita le grotte comprese nell’area del Parco di Belverde (23 quelle sinora individuate), un tempo dimora dell’orso delle caverne e in seguito sede di antichi culti preistorici, documentati nel locale Museo civico.
Olevano Romano è un borgo di origine romana che sorge su una collina di tufo nel cuore della campagna laziale, a pochi chilometri da Roma. La storia del borgo è legata a quella dei Colonna, potente famiglia romana ed una delle casate più potenti del Medioevo in queste terre. Il Castello del Colonna è un mirabile esempio di architettura medievale.
Curiosità
Nel sotterraneo è visitabile la Sala degli Archi, con una serie di magnifici archi ribassati, che all'inizio dell’anno Mille fungeva da sala capitolare benedettina.
Vico del Gargano è un altro borgo ad aver guadagnato il titolo di uno dei più belli d’Italia ma che per la sua posizione un po’ discosta non conosce i flussi turistici di altre località del Gargano come la vicina Peschici o Vieste. Arrivando dall'entroterra è possibile ammirarlo in tutta la sua bellezza da una delle colline di fronte, un mosaico di case bianche strette una all'altra quasi si tenessero per non cadere giù. Inoltrandosi nel borgo si scopre un labirinto di vicoli bianchi e silenziosi dove è facile incrociare il passo di qualche signore anziano che ancora vi risiede. Un antico frantoio trecentesco ospita oggi il Museo del Trappeto, un’ottima base per iniziare a conoscere la secolare tradizione della produzione dell’olio, una delle eccellenze gastronomiche del Gargano.
Curiosità
Lenzuola stese al sole e candide piazzette solitarie fanno da cornice a vie che portano nomi romantici, come il Vicolo del Bacio.
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