India - Cinque motivi per innamorarsi di lei

Caotica, sporca, caleidoscopica, frenetica, sovraffollata, rumorosa, sconfinata, multiforme, inimitabile. Questi gli aggettivi che in un micro flusso di coscienza balzano alla mia mente pensando a queste cinque lettere: INDIA. Sono stato tre volte nel sub continente e solo alla fine, durante l’ultimo viaggio è scoccata la scintilla che mi ha fatto innamorare di un mondo unico, un universo talmente complesso che a prima vista non si può comprendere né giudicare, un’entità senza forma e senza veri confini che a piccoli passi ti conquista e ti fa suo. Come nelle relazioni tra uomini, la grandezza di una passione spesso è direttamente proporzionale al tempo necessario per farla nascere e oggi, la mia voglia di tornare in India è forte e potente come se fossi appena stato lì. Se dovessi dirvi cosa ha suscitato in me la voglia di spendere questa parole per un paese dovrei pensarci su, anzi lo faccio adesso con un piccolo elenco assolutamente non in ordine di importanza!

Gli Indiani

Generalizzare non è mai molto sensato, tanto meno quando si parla di uno stato grande come mezza Europa e con più di un miliardo di persone, ma gli indiani sono “forti” come direbbe Celentano. Aggressivi, arroganti, spingono, sputano, cagano, urlano, se sei sulla loro strada ti schiacciano e non si accorgono di averlo fatto.

Questo è l’inizio. Poi ti rendi conto che sei tu ad essere fuori posto, che sei sempre nel mezzo, che sei strano e che basta seguire il loro modo di fare e tutto diventa semplice in un attimo, ecco magari non cagare agli angoli dei marciapiedi! E poi nel momento del bisogno ti accorgi che gli indiani ti aiutano, si alzano per farti sedere, hanno piacere a privarsi di un po’ del loro cibo per farti assaggiare qualche leccornia locale, ti offrono una medicina se stai male e ti accolgono come un vecchio amico con cui scambiare mille chiacchiere.

Le mucche

In quale paese del mondo camminando o guidando per strada dovete stare attenti a mucche suicide che scambiano l’asfalto e i marciapiedi per i pascoli dell’Himalaya? Forse una banalità, ma se si riflette su cosa c’è dietro a questa realtà si apre un mondo. Rispetto, religiosità, credenze, condivisione e convivenza pacifica. Una stranezza che nasconde una filosofia e un modo di vivere affascinanti. Non credo di spiegarmi bene, ma è una cosa da provare sulla propria pelle.

I trasporti

Alcuni dei momenti più indimenticabili dei miei viaggi in India sono legati a tragitti su mezzi pubblici, treni in particolare. Viaggi epici per durata, scomodità e incontri affascinanti. Dalla seconda classe stipato come una sardina alla cuccetta notturna quasi persa a causa dei cartelli solo in hindi. Una notte di 9 ore seduto sul vano porta valige e solo perché qualcuno mi aveva ceduto il suo posto, un’amicizia fugace con una famiglia timida, ma sempre pronta al sorriso che si preoccupava della salute di mia moglie alle prese con il più classico dei mali del viaggiatore. E poi i viaggi in tuk tuk, i pullman notturni che si fermano in assurdi autogrill, quelli diurni dove vieni assalito dai procacciatori d’affari e le contrattazioni con i tassisti più coriacei del mondo. Insomma…viaggiare in India è già metà del divertimento.

Luoghi magici

Ci sono posti che rimangono attaccati all’anima, incollati agli occhi e sempre ad un passo dal cuore. Luoghi letteralmente magici, incantati, sospesi, quasi irreali. Alcuni di essi sono in India come il Taj Mahal, la seconda volta quasi più bello della prima e come Varanasi una città per cui da tempo ho finito gli aggettivi. E’ difficile trovare realtà in grado di suscitare emozioni come queste, ma quando succede è per sempre.

La cucina

Inserisco in questa lista anche la cucina indiana non solo o non tanto perché è una delle mie preferite, è incredibilmente varia e attenta a tutte le diete e gusti. La metto tra le cose che mi hanno fatto innamorare dell’India perché è un altro aspetto con cui ho avuto prima un rapporto conflittuale e poi ho finito per adorarlo. Questo è il vero fascino che l’India ha su di me. La capacità di aver fatto cambiare il mio giudizio perentorio e negativo su un paese, la potenza di continuare ad attrarmi anche dopo un primo fallimentare approccio, la bellezza così totale da riuscire a scardinare anche gli ultimi baluardi di scetticismo.

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