Laos, magico scrigno del Sud Est Asiatico

Tranquillità, natura incontaminata, sorrisi timidi e una spiritualità connaturata. Il Laos raccontato dal nostro blogger Francesco Minighini. Incastrato tra la celebre Thailandia, l’emergente Vietnam e la magica Cambogia, il Laos a prima vista pare essere il calimero del Sud Est asiatico. Nessun accesso al mare, nessuna meraviglia architettonica paragonabile ad Angkor Wat o Ayutthaya, nessuna città vibrante e caleidoscopica. Eppure, proprio questa assenza di clamore lo rende una destinazione perfetta per chi vuole vivere un’esperienza vera, autentica e tradizionale. Un viaggio in Laos è un balzo indietro nel tempo, fatto di incontri, piccole scoperte e atmosfere magiche, a tratti surreali. Tranquillità, natura incontaminata, sorrisi timidi e una spiritualità connaturata in ogni cosa. Ci sono tanti motivi per scegliere questo paese come meta del vostro prossimo viaggio, io vi lancio delle suggestioni. Ecco ciò che ho amato del Laos.

Una natura ininterrotta

Verde, rigogliosa, umida, nebulosa, jungla. Dolci colline ammantate di vegetazione fittissima, foreste incontaminate che si posano su umida terra rossa e fiumi impetuosi che sobbalzano verso un lontanissimo mare. La cosa più incredibile però, è la totale mancanza di urbanizzazione che flagella la maggior parte dei paesi in via di sviluppo. Qui è possibile non imbattersi in nessun centro urbano per decine e decine di chilometri, facendo scorrere lo sguardo solo su sparute capanne di legno e paglia e alberi secolari. Questo per me è un’iniezione di pace e bellezza che raramente ho incontrato durante i miei viaggi.

Un paese, mille popoli

Con 49 diversi gruppi etnici, il Laos è un crogiolo di etnie, tradizioni e costumi che colpisce e sorprende anche il più distratto tra i viaggiatori. Storia, geografia, provenienza, religione plasmano l’essenza di ogni gruppo e lo rendono unico e affascinante. Fare un trekking nella jungla e dormire in un villaggio Akha è un’esperienza fantastica. I vecchi che cucinano, i giovani che si lavano al fiume e gli animali che scorrazzano liberi tra le capanne, mangiare alla luce del fuoco, passare la serata ad ascoltare storie e aneddoti e svegliarsi all’alba con il canto del gallo e una zuppa piccante.

Il silenzio e il sorriso

Ripensando al Laos, ricordo silenzio. Piacevole, rilassante e ristoratore. Niente traffico, macchine strombazzanti, niente mercati congestionati e chiassosi, nessun venditore insistente che ti urla nelle orecchie. Complice la filosofia buddista, i laotiani cercano di evitare tutto ciò che è fonte di stress e questo li porta a riservare al prossimo un pizzico d’ indifferenza, qualche sorriso timido e tanta gentilezza.

I fiumi

Dal leggendario Mekong ai torrenti che fluttuano tra le risaie, la vita in Laos scorre lungo i fiumi. Arterie di comunicazione, angoli di svago, acque dove divertirsi, lavarsi e cucinare, rive da cui ammirare panorami mozzafiato. Molti momenti magici del mio viaggio in Laos si sono svolti in prossimità di corsi d’acqua. Dall’alba in canoa per attraversare il Mekong, confine naturale tra Thailandia e Laos, all’escursione di tubing cavalcando le rapide con una camera d’aria a Vang Vieng, dai pescatori di Luang Prabang fino alla placida Vientiane dove rinfrescarsi lungo le rive con una birra ghiacciata baciati dalla brezza fluviale.

Il Laos è così, strano, unico, particolare. Un paese che conquista con le piccole cose, le cose che non ti aspetti e che non ritroverai più da altre parti.

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