Mi sono lasciata sedurre da Matera qualche anno fa, molto prima che diventasse Capitale Europea della Cultura 2019. L’ho vista per la prima volta in piena estate - incredibilmente bella anche se soffocata dall’afa di agosto, l’ho rivista alle porte dell’autunno – con un lieve venticello ad accarezzare le giornate – e l’ho vista anche durante le festività natalizie, quando, nonostante il freddo pungente, la città vecchia si carica di suggestione grazie al presepe vivente realizzato in uno scenario unico al mondo. Ecco, quando penso a Matera mi sorride il cuore tant’è che la considero ormai una seconda casa. A mio avviso ogni stagione è ideale per visitare Matera. Il suo fascino è immune alla variazione delle temperature, diversamente da quanto accade a chi, vedendola per la prima volta, scopre la propria vulnerabilità. Perché è impossibile essere immuni alla bellezza della città dei sassi. Provate a immergervi tra le viuzze del centro storico, in quel grande presepio di casette in pietra, respirate a pieni polmoni l’aria pura e la pace che i viottoli tortuosi e silenziosi riescono a regalare. I sassi, che oggi costituiscono l’immateriale ricchezza di questa città, solo sessanta anni fa rappresentavano il complesso abitativo della popolazione materana, una popolazione formata soprattutto da contadini. Oggi, benché il belvedere dei sassi incarna ancora l’essenza del posto e rappresenta una delle maggiori attrattive per i visitatori, la situazione è cambiata radicalmente: Matera si è trasformata in una città che guarda al futuro. Ma con radici ben salde. Vi innamorerete non solo del labirinto di vicoli del centro storico, ma anche della terra semiarida e brulla che fa da cornice. Una terra essenziale nelle forme e nei colori, dalla semplicità disarmante eppure indecorosamente bella.
Per la ricchezza della sua storia, Matera nasconde numerose grotte e cripte millenarie, tra cui la Cripta del Peccato Originale, che vanta quasi 2000 anni. In questo lungo arco di tempo la cripta è stata protetta – e custodita - dalle colline circostanti ragion per cui ancora oggi, all’interno, sono ben evidenti gli affreschi realizzati all’epoca dai monaci benedettini. Merita una visita anche il MUSMA, il museo della scultura contemporanea ospitato all’interno del Palazzo Pomarici. Un museo affascinante non solo per l’arte che racchiude, ma anche per la bellezza dell’edificio che risale al '600 e trasuda secoli di storia. Alcune opere sono esposte all’interno di spazi ipogei dal fascino struggente, uno spettacolo da non perdere (non solo per i cultori dell’arte contemporanea). Oltre ad essere uno spettacolo per gli occhi, Matera è una goduria per il palato.
Basti pensare alla crosta fragrante del pane di Matera (ma ricordate di non nominare il pane di Altamura, potreste risvegliare un’aspra diatriba tra le due città vicine), realizzato con semole di grano duro lucane e lievito naturale. Una fetta di pane materano con un filo d’olio diventa lo spuntino perfetto, provare per credere! Altre specialità lucana da non perdere? I lampascioni, cipolline selvatiche dal sapore amarognolo, e i peperoni cruschi, così gustosi che uno tira l’altro. Non dimenticate di accompagnare i pasti con un calice di Aglianico, un vino rosso lucano annoverato tra i vini più pregiati d’Italia.
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