A distanza di oltre un anno dal grande evento, Francesco Minghini ci racconta la città di Milano. Expo è ormai un ricordo lontano per i milanesi (e per noi). L'evento, che ha consacrato Milano come una delle città italiane assolutamente da visitare, ha messo definitivamente in luce le bellezze e le opportunità di questa città che non ha nulla da invidiare alle capitali europee. Nonostante le sue contraddizioni. Ecco perché vale (ancora) la pena visitare Milano dopo Expo.
Pochi lo conoscono, ancora meno lo visitano, ma tra le colonne di San Lorenzo e Brera, passando per il Duomo e Piazza Affari ci sono numerosi angoli, stradine e palazzi che compongono un centro storico affascinante, silenzioso e memore della Milano che fu. Basta allontanarsi un attimo dalle vie principali per essere proiettati in un altro mondo che profuma di passato.
Se la parte vecchia di Milano c’è sempre stata, quella nuova è appena arrivata grazie ad archistar futuristici e progetti innovativi che, in pochi anni, hanno regalato alla città uno skyline unico in Italia, una piccola riproduzione dei più celebri e imponenti panorami cittadini americani. Da Gae Aulenti al Bosco Verticale, dalla Diamond Tower al Portello, una piccola foresta di grattacieli multiformi veglia sui milanesi. La vista migliore? Dal Duomo quella più romantica, dall’aereo che atterra a Linate quella più emozionante.
Molti non lo sanno, ma Milano è conosciuta anche come la città dei giardini segreti. Decine di spazi verdi meravigliosi, dalle forme e dai contenuti più vari si celano dietro a cancelli, mura, recinti molto spesso semplici di varcare. Dalla Villa Invernizzi, che ospita una piccola colonia di fenicotteri rosa, fino al mio preferito, l'orto botanico di Brera. Uno spazio pubblico, gratuito, quasi sempre vuoto, incastonato tra l'omonima accademia e le piccole villette del centro. Qui regna il silenzio, la pace, il verde ed è facile dimenticarsi dove ci si trova.
Sempre più all’inseguimento delle metropoli europee, Milano è unica anche nel panorama culinario italiano, la sola in grado di offrire qualsiasi tipo di cucina, piatto, esperimento. Complice anche Expo, oggi a Milano non si mangia giapponese, cinese o sudamericano, ma si sceglie un piatto preciso, un’esperienza delineata, un sapore specifico. E allora si parla di ramen, di dim sum, di ceviche, di burrito e di mille altre leccornie.
Vale la pena visitare Milano dopo Expo perché la verità è che ne valeva la pena anche prima. Molte cose si sono aggiunte, nuovi musei hanno aperto e alcuni quartieri – come i Navigli e la loro darsena – si sono rifatti il look, ma tutto il bello di Milano che c’era prima è ancora qui. Quale sarebbe questo bello chiedono i più scettici? E’ sicuramente tutto soggettivo, ma è altrettanto indiscutibile che Milano è la città delle opportunità, il posto dove tutto succede, dagli spettacoli teatrali ai concerti, dalle mostre allo sport, dagli eventi alle nuove tendenze. Milano sprigiona energia, sta al visitatore farsi coinvolgere dalle sue potenti vibrazioni.
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