Fes è una delle città imperiali del Marocco, insieme a Meknes, Marrakech e Rabat: lo sapete che ognuna di queste città ha un colore che la contraddistingue e che si ripresenta in gran parte delle architetture? Se Fes è la città blu, Meknes è quella verde, Marrakech la rossa e Rabat la gialla. Detto questo non aspettatevi di trovare a Fes un ambiente come può essere quello di Jodhpur in India, o di Chefchaouen, per restare più vicini, sempre in Marocco.
Tre giorni a Fes sono anche troppi, la cittadina non è molto grande, ma in caso di weekend lungo potete approfittarne per fare un'escursione nei dintorni, che è poi quello che ho fatto io: sono stata quindi due giorni a Fes, mentre il terzo l'ho trascorso tra Meknes e Volubilis. Ma andiamo con ordine.
La parte più caratteristica di Fes è sicuramente la Medina, la città antica, che con i suoi 9000 vicoli è la Medina più antica e meglio conservata del Marocco intero. Le altre due grandi aree della città sono la Mellah, il quartiere ebraico, e la nuova Fes.
Ho deciso di alloggiare nella Medina perchè volevo un contatto diretto con la vita frenetica della città, ed è una scelta che consiglierei a tutti, come consiglierei di prendere una guida, anche solo per mezza giornata, giusto per capire come orientarsi e calarsi ancora di più nelle abitudini del posto. Fes è famosa per le concerie: ecco quindi la prima cosa da non perdere nella Medina; le terrazze da cui osservare i conciatori di pelle all'opera di certo non mancano, sceglietene una e godetevi lo spettacolo delle vasche in cui vengono tinti i tessuti (in genere prima di farvi salire vi daranno un rametto di menta da mettere sotto al naso perchè l'aria non è proprio balsamica); per continuare il tour dell'artigianato, potete far tappa in uno dei tanti laboratori dove si produce l'olio di argan, e nei negozi che vendono porcellane, rigorosamente decorate col colore blu simbolo della città.
Artigianato a parte, nella Medina consiglio di vedere la Medrasa Bou Inania, una moschea con annessa una scuola coranica, l'unica dove l'accesso è consentito anche ai turisti; passate poi davanti alla moschea di Karaouine e rubate uno scatto dall'esterno, perchè qui l'ingresso è vietato. In entrambi i casi, vi imbatterete in colori e decori stupendi, io personalmente ne sono rimasta incantata. Come sono rimasta incantata davanti alla Bab Boujloud, la più spettacolare porta d'accesso della Medina: quello sì che è un ingresso trionfale! Tra l'altro lì intorno ci sono diversi locali che hanno i tavoli sui tetti: se vi capita, fermatevi a mangiare o bere qualcosa, e vi godrete il panorama della città dall'alto.
Ma tornando a terra, sempre nella Medina, molto interessante è anche il Museo del legno e dell'artigianato di Nejjarine: il profumo di legno di cedro che si respira là dentro è inebriante, come anche la scoperta che un edifico che da fuori può sembrare insignificante, dentro può nascondere un palazzo meraviglioso. Le case marocchine infatti, sono caratterizzate da finestre aperte solo sui cortili interni, sui muri esterni non ci sono affacci; se vi capita l'occasione, provate ad entrare in qualche palazzo, o in qualche riad: vi accorgerete che in tanti casi l'apparenza inganna.
Nella Mellah invece il discorso è diverso, lo si nota fin dal primo sguardo: le case, un po' diroccate, hanno balconi e finestre aperte sulle strade, e anche l'atmosfera è completamente diversa; da non perdere in questa zone sono la Sinagoga, recentemente ristrutturata (in ogni caso non aspettatevi niente di grandioso), e la visita al cimitero ebraico, che in effetti è molto particolare.
Ma parlavo anche dei dintorni: da Fes potete raggiungere Meknes in treno in mattinata, e da lì proseguire nel pomeriggio con un "gran taxi" verso Volubilis, un sito archeologico romano. Arrivati alla stazione di Meknes, potete decidere se raggiungere la Medina della città e la piazza Lahdim a piedi, o in taxi (in questo caso, "petit taxi"): io sono andata a piedi, la distanza non è assolutamente proibitiva. La Medina di Meknes non è vivace come quella di Fes, ma merita sicuramente una visita, come del resto la Bab Mansour, la porta principale di accesso alla città.
Dopo aver dedicato una mezza giornata a Meknes, potete quindi spostarvi a Volubilis; su diverse guide avevo letto che anche qui è possibile fare una tappa intermedia a Moulay Idriss, la città bianca, ma io non mi sono fermata perchè non avrei fatto in tempo a prendere il treno del rientro. Ho nominato Moulay Idriss perchè diverse volte ho letto che da lì Volubilis è raggiungibile a piedi: io mi sento di sconsigliarlo, perchè si tratta di camminare su una specie di statale, quasi sicuramente sotto un sole cocente; insomma, non è un trekking di piacere!
Volubilis onestamente non mi ha impressionata granchè, ma credo che sia un problema comune a chiunque abbia visto qualche sito archeologico in Italia, o anche in Grecia. All'ingresso del sito, sicuramente si faranno avanti diverse guide, pronte a offrire i loro servizi: a me sono state sconsigliate e mi sono fidata, così ho rifiutato; a posteriori vi dico che non mi avevano consigliato male! Quindi rinnovo a voi.
Questa la cronaca dei miei tre giorni a Fes e dintorni: è stata la mia prima volta in Marocco e l'ho vissuta in maniera un po' altalenante, nel senso che sicuramente questo paese ha saputo colpirmi molto, sia in positivo, che, devo ammetterlo, in negativo. Insomma, ci sto ancora riflettendo, ma temo che dovrò tornarci per raccogliere ulteriori elementi! Come scusa è credibile?
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