In fondo, Israele non è poi così lontano, e complici le offerte delle compagnie low cost, non è affatto un'utopia pensare ad un weekend lungo che permetta di avere almeno un assaggio di questo paese. L'aeroporto più comodo da raggiungere dall'Italia è quello di Tel Aviv, ed è proprio da qui che partirà il nostro itinerario.
Per chi parte di sabato come me, il consiglio è quello di dedicarsi in primis al lungomare di Tel Aviv, perchè durante lo shabbat (dal venerdì sera a tutto il sabato) gran parte delle attrazioni e delle attività commerciali sono chiuse; per il lungomare il discorso è un po' diverso: trattandosi della parte più turistica della città, difficilmente si trovano serrande abbassate. La passeggiata che dal porto di Tel Aviv conduce fino a Jaffa è lunga circa sei chilometri, potete quindi decidere di prendervela con calma e percorrerla tutta, magari fermandovi per un pranzo vista mare, o anche per sfruttare una delle spiagge che la costeggia: sono attrezzatissime e piene di persone che fanno sport o che giocano a beachvolley e a beachsoccer fino a notte inoltrata; Tel Aviv è anche conosciuta come "città dell'eterna primavera", quindi non scordatevi di mettere in valigia un costume! Potrebbe tornare utile. Ma citavo Jaffa come punto di arrivo: nata ben prima come città a sè, lentamente è stata inglobata da Tel Aviv, della quale ora è uno dei quartieri più caratteristici, e per la precisione un quartiere a maggioranza araba, ed è proprio per questo motivo che suggerisco di andarci eventualmente il sabato, perchè qui lo shabbat non viene osservato. Jaffa accoglie il visitatore con la sua Torre dell'Orologio, che ne è un po' il simbolo, attorno alla quale si diramano vicoli pieni di botteghe, e poi si arrocca sopra una collina: da non perdere, salendo, la Moschea del Mare e la Chiesa di San Pietro, e una volta in cima i vicoli stretti del centro storico, dove l'influenza araba è chiaramente visibile ad ogni passo. Dall'alto della collina, poi, la vista sulla baia di Tel Aviv è bellissima.
Gerusalemme dista circa 40km da Tel Aviv, è quindi possibile visitarla in giornata, partendo la mattina e rientrando eventualmente per cena. Se prima di entrare in città vi fermate sulla cima del monte Zion ad ammirarla, scoprirete subito alcuni dei luoghi di maggior interesse del centro storico: la cupola della Roccia, o cupola dorata, che insieme alla moschea lì vicina di Al Aqsa è il luogo più sacro per i musulmani fuori dalla penisola araba e che pare sorgere nel luogo in cui Maometto sia asceso al cielo dopo il suo pellegrinaggio, lo stesso luogo in cui Abramo stava per sacrificare Isacco. Spostando lo sguardo un poco oltre, si nota la cupola bianca della Sinagoga, che sorge nel quartiere ebraico della città, e oltre ancora la cupola scura del complesso del Santo Sepolcro, costruito in corrispondenza del luogo della crocifissione e della sepoltura di Cristo. A Gerusalemme antica, la parte racchiusa tra le vecchie mura, bisogna sicuramente fare una sosta davanti al muro del pianto, prima di perdersi tra le vie dei quartieri che rendono questa città una delle più complesse del mondo: il quartiere ebreo, quello cristiano e quello armeno. Prima di rientrare, nel pomeriggio, suggerisco una visita allo Yad Vashem, il museo sull'Olocausto più grande del mondo: occupa un'intera collina nella città nuova, fuori dalle mura, ed è un grandissimo pugno nello stomaco.
L'ultima giornata prima del rientro è per andare alla scoperta di Tel Aviv, una città che più che vista va vissuta: personalmente, sono rimasta colpita dalla grande energia che sprigiona. Per chi ama il genere, da non perdere il Carmel Market, che occupa lo spazio che si estende tra HaCarmel Street e Kerem HaTeimanim: ci sono delle bellissime bancarelle di spezie, ma anche di dolci, vestiti e gioielli in argento (non garantisco sulla qualità dell'argento però!). La casa di Ben Gurion invece (17 Ben Gurion Boulevard), è solo per veri appassionati: non aspettatevi un edificio da mille e una notte con chissà quali particolarità architettoniche, si tratta semplicemente del modesto appartamento in cui visse il primo Primo Ministro dello stato di Israele, dov'è stata allestita una piccola mostra fotografica sulla sua vita e dove ci sono ancora oggi degli uffici amministrativi. Poco distante dalla casa di Ben Gurion, camminando su Ben Gurion Boulevard, si raggiunge quella che dopo l'attentato del 1995 è diventata Piazza Rabin, dove sorge il City Hall e dove si trova un memoriale dedicato allo statista premio Nobel per la pace, assassinato durante una manifestazione proprio in questo punto della città. Ma Tel Aviv vuol dire anche Bauhaus: gli appassionati di architettura che non hanno potuto soddisfare la loro curiosità con la casa di Ben Gurion devono sapere che ci sono più di 4000 edifici costruiti in questo stile! Segnalo infine Allenby Street come alternativa al lungomare quanto a locali: questa via si incrocia con King George boulevard più o meno all'altezza in cui inizia il Carmel Market; è il posto giusto per fare un po' di shopping o per fermarsi a bere qualcosa prima di riprendere la strada che va verso l'aeroporto.
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