Pur essendo un Paese dalle dimensioni abbastanza ridotte, il Belgio ha tantissimo da offrire. Molto più di quanto mi sarei mai aspettata. In questo post vi porto alla scoperta delle due regioni del Belgio: le Fiandre - l’area belga forse più famosa - e la Vallonia, in modo da costruire un itinerario per un viaggio di circa 7 giorni. Ogni città è facilmente raggiungibile in auto o in treno (il Belgio è ben collegato attraverso corse frequenti e dai prezzi abbastanza economici).
Tutti coloro che sono stati a Bruges, hanno perso la testa. Bruges è un incanto, una cittadina dalle fattezze medievali e dall’atmosfera fiabesca. Passeggiando tra i suoi canali, costeggiando il lago dell’amore e le casette dai colori pastello si ha la sensazione di essere stati catapultati in una fiaba dei fratelli Grimm, ci si sente in pace col mondo. E’ impossibile non innamorarsi del suo piccolo centro storico, che è stato dichiarato dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’Umanità, non apprezzare i suoi musei e la sua cucina – in primis cioccolata, patatine fritte e birra artigianale.
Gent si trova a soli trenta minuti di treno sia da Bruges che da Bruxelles. Meno conosciuta di Bruges, viene definita il tesoro meglio conservato d’Europa. Ed è proprio così. E’ un gioiello in cui è possibile sia immergersi nella cultura fiamminga e trovare parte degli scorci romantici che ricordano Bruges, sia lasciarsi sorprendere dai colori della street art e dai graffiti che tappezzano le pareti della città. Gent non si presenta solo come destinazione turistica, ma appare come una vera e propria città con un carattere definito e diverse sfaccettature, con un animo giovane e al tempo stesso signorile. Da non perdere il tour nel battello – che permette di vedere la città da un’ottica differente – e la vista del panorama in cima al Belfort, la torre campanaria in stile gotico alta ben 91 metri e Patrimonio UNESCO. Oltre ai piatti tipici che trovate anche a Bruges, Gent propone anche una gustosa mostarda locale e rappresenta una meta ideale per vegani/vegetariani grazie all’iniziativa che ogni giovedì propone menu vegetariani nelle scuole e negli uffici pubblici.
Non è solo la capitale del Belgio: Bruxelles è la capitale d’Europa. Ed è una città spesso sottovalutata, secondo il mio parere. Per capirne l’essenza propongo la visita di due musei: il Moof Museum e il Magritte Museum. Il primo descrive in maniera fresca e divertente la storia del fumetto, la nona arte ben radicata nella cultura belga. Il museo di Magritte, invece, grazie alla genialità dell’artista sorprende opera dopo opera e permette di conoscere meglio il surrealismo, un’altra sfaccettatura dell’identità belga. Merita una visita – almeno dall’esterno - l’Atomium, un autentico pezzo di architettura, nonché il simbolo indiscusso della città assieme al piccolo Manneken-Pis. Ma la vera meraviglia per me è rappresentata dalla Grand Place, che, soprattutto di sera, lascia a bocca aperta sia per le dimensioni sbalorditive che per la perfetta mescolanza dello stile gotico a quello barocco. Altri due posti da segnare? Il Villaggio del cioccolato e il Museo della birra!
Liegi è una città con una storia importante alle spalle. Essendo quasi al confine con l’Olanda e la Germania, ne ha subito l’influenza tanto che sia la gastronomia che l’architettura risultano un piacevole mix tra i diversi Paesi. Sono rimasta positivamente colpita dalla modernissima stazione TGV Guillermins ideata da Santiago Calatrava e dai vicoletti che, attraverso ripidi scalini, conducono a terrazze da cui ammirare la città dall’alto. Da non perdere le gaufre di Liegi, il waffle alla liegese (per me più buono e croccante di quello di Bruxelles), e il peket, un liquore tipico della Vallonia e fortemente alcolico.
Mons è una perla della Vallonia. Ingiustamente ancora poco conosciuta, secondo me merita molto molto di più. Difatti è stata scelta come capitale europea della cultura del 2015, un titolo che le permetterà di farsi conoscere nell’arco di tutto l’anno mediante eventi, mostre e affascinanti installazioni fuori dal comune. Da non perdere la piazza principale, l’incredibile installazione quasi adiacente realizzata da Arne Quinze, la Collegiale e il meraviglioso Beffroi, la torre campanaria (anch’essa dichiarata Patrmonio mondiale Unesco) da ammirare ai piedi della collina. Oltre ai cenni storici e ai siti più celebri della città, ho adorato Mons per l’atmosfera raccolta che si respira, per le simpatiche targhe d’epoca ancora visibili all’ingresso di boutique e supermercati, per l’intimità e la sensazione di camminare in un paesino d’altri tempi.
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