Comincio così un post che non parlerà di lunghi cenoni e piedi sotto ad un tavolo, ma della parte più fast e low cost dell'universo gastronomico in Italia: lo street food! Ecco la lista di quelli imperdibili. Da nord a sud.
Siamo un popolo fiero di sé soprattutto per due cose: perchè sappiamo di avere la cucina più buona al mondo e perchè il mondo sa che abbiamo la cucina più buona.
Bari
Inizio con il sud e la prima prelibatezza è tutt'altro che dietetica: mi riferisco alle sgagliozze (meglio se quelle di nonna Maria) e alle focacce! Le prime sono delle fette quadrate di polenta gialla fritte nell'olio bollente e servite salate in cartocci da passeggio: le cucinano, davanti alla porta di casa, signore anziane come Maria, che io ho avuto l'onore di conoscere nel cuore di Bari Vecchia. Mentre la focaccia barese è una sorta di pizza fritta alta con pomodoro a fettine e olive verdi, meglio ancora se gustata con una bella birra fresca in riva al mare: eccola qui, la baresità!
La cecina è uno dei prodotti tipici di Pisa: è fatta con farina di ceci, olio, acqua, sale ed è cotta nel forno a legna. La si può trovare in tanti food truck durante le feste di paese così come direttamente in pizzeria (è rinomato il Montino). I pisani dicono che quella doc è la cecina con le melanzane: provatela così e fateci sapere!
Nella città ai piedi del Vesuvio avrete davvero difficoltà a scegliere (oppure sceglierete tutto e prenderete qualche kg in un weekend soltanto, ma va bene così). Dovete assolutamente assaggiare i frittini misti che fanno nelle friggitorie, poi le frittatine di pasta, le zeppole di San Giuseppe (dolci fritti ripieni di crema); e ancora, i panzerotti, la pizza a portafoglio (una pizza più piccola del solito e piegata su se stessa come se fosse un portafoglio), la pizza fritta, anche detta Montanara (con pomodoro, basilico e parmigiano) e infine il cuoppo (cartoccio) con calamari o verdure. Come vedete, c'è veramente di tutto e nulla è leggero, anzi: ma è questa forse la bellezza della cucina partenopea. L'abbondanza, l'esagerazione, l'infinita bontà!
Nel capoluogo salentino e in tutta la regione vi aspettano i rustici e i pasticciotti. I primi li trovate in ogni forno, bar o rosticceria e sono fatti con pastasfoglia ripiena di mozzarella, besciamella e pomodoro, spennellati con uovo e poi cotti al forno. Li producono soprattutto qui, ma anche a Taranto, Brindisi e province.
I pasticciotti invece sono dei dolci di pastafrolla ripieni di crema pasticcera o crema alla nocciola o al cioccolato: qualcosa di troppo buono per non essere assaggiato. Io li ricordo con tanto, tanto amore.
Con Genova in realtà intendo un po' tutta la Liguria se si vuole mangiare una buona focaccia al pesto o al formaggio. E vi dirò che io ho assaggiato quella famosa al "formaggio di Recco" in diversi posti oltre a Recco ed è a Camogli che l'ho trovata davvero ottima. Poi, ovviamente, imperdibile è un bel fritto misto di pesce in cartoccio: a Genova vi consiglio di prenderne uno alla Cooperativa dei Pescatori, nel quartiere di Boccadasse.
Nella città eterna sono tante le specialità che potrei suggerirvi di mangiare: qui voglio citare la pizza bianca romana con mortadella, che potrà sembrarvi una semplice focaccia perchè appunto è priva di pomodoro; poi ancora appuntatevi i filetti di baccalà fritti e il supplì, una sorta di polpetta impanata ripiena di riso condito con sugo di carne e pecorino romano. Dulcis in fundo, ai Castelli Romani dovete per forza sedervi ad una fraschetta e prendere un bel panino con porchetta: non c'è niente di più tipico da fare, qui!
In Piemonte ci sono tante specialità di cui potrei parlarvi, ma per lo street food voglio proporvi qualcosa di un po' insolito, dalla provincia di Cuneo: ecco il Mac 'd Bra, ovvero il panino fatto con pane a lunga lievitazione ripieno della tipica salsiccia di vitello in versione cruda o cotta, insieme al formaggio tenero di alpeggio (il Bra Dop) e la lattuga fresca. Se c'è una cosa che in Piemonte dovete assaggiare è la nostra carne e quella di questa zona è certamente una tra le più buone d'Italia. Ah, un evento che potrebbe interessare ai più golosi di formaggi è Cheese: si tiene a Bra ogni anno a metà settembre ed è organizzato da Slow Food (e nel 2017 compie 20 anni)!
Ecco, a questo punto dovrebbe o esservi venuto un attacco di fame veramente importante (a me sì). Ma se avete ancora bisogno di qualche idea, vi porto con me in Toscana: nel capoluogo fiorentino c'è un piatto tipico che vi aspetta ed è il lampredotto. Può non piacere a tutti, perchè è a base di abomaso, uno dei 4 stomaci dei bovini. Se non amate le interiora in generale, quindi, non fa per voi: ma se invece siete delle buone forchette e nulla vi spaventa, lo troverete nei numerosi chioschi di Firenze chiamati "lampredottai". Il sapore di questa trippa è forte e deciso e i fiorentini amano mangiarla come ripieno di un panino toscano salato, oppure nella versione in zimino, ovvero in umido, accompagnato con verdure (di solito bietole).
Reggio Emilia
Ah, l'Emilia, che terra goduriosa. Io la amo già solo per queste due prelibatezze che non potete non conoscere o assaggiare almeno una volta nella vita. Inizio con l'erbazzone (o scarpazzone), ossia una torta salata con un fondo di pasta ripiena di bietole lesse, uovo, scalogno, cipolla, aglio e molto Parmigiano Reggiano. E poi c'è lo gnocco fritto, una vera istituzione, che si accompagna con salumi misti, lardo e con del formaggio fresco da spalmare dopo averlo tagliato a metà. Veramente la fine del mondo!
Ed eccoci arrivati in Sicilia, nella capitale non solo italiana ma forse mondiale dello street food: Palermo. Qui potrei proseguire per un altro intero post, da tante che sono le bontà da assaggiare per strada e nei mercati diurni e notturni (uno fra tutti quello della Vucciria). Sicuramente devo citare il pane con le panelle (che altro non sono che delle frittelle con farina di ceci) e crocchette di patate, che qui chiamano cazzilli. Poi abbiamo la granita di mandorle con brioche (la brioche con tuppo, spesso farcita anche con il gelato) e le mitiche arancine ripiene di riso, sugo di pomodoro e piselli.Infine, come non ricordare lo sfincione e il panino con la milza (pani ca meuza in siciliano). Il primo è composto dal pane pizza (morbido e lievitato) con sopra la salsa di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e caciocavallo ragusano, un formaggio tipico siciliano. Infatti lo sfincione si mangia solo a Palermo e nei dintorni in alcune pizzerie, panifici o gastronomie. Il secondo è una pagnotta morbida spolverata di sesamo, poi imbottita con pezzetti di milza e polmone di vitello: anche qui come il lampredotto toscano serve uno stomaco forte o comunque amante delle interiora animali.
Vi ho dato abbastanza idee per gustare il vero street food italiano? Io dico di sì. Quante ne conoscevate già e quante non ne avete ancora assaggiate? Ne avete altre da suggerire? Ce ne sarebbero tantissime: continuate voi la lista, allungatela lasciando un commento.
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