7 ricette per vivere Natale all'estero

7 ricette per vivere Natale all'estero

Panettone, cappone al forno, ravioli in brodo, frutti di mare e capitone in umido: ti ricordano qualcosa? Per un italiano, la risposta è semplice: sono le pietanze che compongono il pranzo di Natale. Ma perché non "evadere" dalle tradizioni della madrepatria e immergersi nello spirito natalizio proprio di un'altra cultura o di un'altra nazione? Se, infatti, lo spirito di speranza e bontà che aleggia nel periodo natalizio è identico nei cinque continenti, a tavola ogni luogo ha un suo piatto tradizionale che sarebbe divertente sperimentare in casa per sentirsi altrove.

1. Bûche de Noël, Francia

Pasta biscotto elastica che assume la forma di un tronco, una farcitura ricca, e tanto cioccolato per ricreare la corteccia esterna: sono questi gli ingredienti base del Tronchetto di Natale. Il Bûche de Noël, nato nel 1945 dalla creatività di un pasticcere francese, ha origini antichissime. Rimanda al rito pagano del tronco che brucia dalla notte della Vigilia sino al Capodanno. Tradizione vuole che un millennio fa i contadini nord europei mettessero via in primavera un tronco sufficientemente grande per restare acceso per giorni. Veniva messo a bruciare in camino la sera del solstizio d'inverno: le sue ceneri si credeva portassero ricchezza e fertilità. Dolcissimo e amato da tutti, il Bûche de Noël si prepara un giorno prima. Consumalo durante il pranzo natalizio insieme a ostriche, paté de foie gras, escargot e oca farcita: ti sentirai in Francia. 

Curiosità:
il Bûche de Noël in Francia si serve accompagnato dallo champagne. In alternativa, puoi scegliere un Barolo chinato o un Marsala nostrani.

2. Speculaas, Olanda

Biscotti friabili, decorati e a base di cannella: sono gli Speculaas olandesi, diffusi anche in Belgio e Lussemburgo. Dall'origine molto antica, il primo Speculaas lo si trova già nei testi romani. Il nome deriva probabilmente dalla tecnica utilizzata per realizzarli: nel Medioevo vi erano delle corporazioni di falegnami che intagliavano gli stampi destinati ai biscotti. Essi avevano il compito di lasciare impresso sulla parte anteriore del biscotto immagini di animali e piante, ma anche scene di vita quotidiana. Con l'avvento del cristianesimo i biscotti cominciano ad essere realizzati per festeggiare la notte fra il 5 e il 6 dicembre, San Nicolaus. La ricetta tradizionale per realizzare i biscotti prevede l'uso di zucchero di canna e poco lievito e spezie come cardamomo, chiodi di garofano e zenzero, ma su tutti predomina la cannella. 

Curiosità: 
gli Speculaas in Olanda vengono appesi alle finestre nella notte del 5 dicembre assieme alle letterine, in offerta a San Nicolaus.

3. Pavlova, Nuova Zelanda

Perché non animare le feste natalizie in casa con un po' di spirito neozelandese? Il modo migliore per farlo è realizzare una perfetta Pavlova, la torta natalizia diffusa tanto in Nuova Zelanda quanto in Australia. L'origine di questa torta è molto romantica e risale agli anni '30 del Novecento. Il pasticcere neozelandese Berth Sachse, appresa la morte di Anna Pavlova nel 1931, decise di dedicarle un dolce che ne potesse rappresentare tanto la leggiadria quanto il dolore della malattia. Il dolce, per questo, è composto da meringa, simbolo di leggerezza e bellezza, panna, per indicare il bianco del tutù ma anche della delicatezza della ballerina, e infine la frutta - spesso rossa - per indicare la malattia. Un dolce goloso, inno all'amore del pasticcere per la bellissima ballerina scomparsa. 

Curiosità:
nel tempo i frutti rossi sono stati sostituiti da qualsiasi altro frutto di stagione. Per gustarla al meglio accompagnala con un tradizionale tè bianco.

4. Vin Brulé, Germania

In Inghilterra e in America è conosciuto come Mulled Wine, mentre in Germania è chiamato Glühwein ovvero "vino splendente" per la sensazione di calore e brio che regala già dopo il primo sorso: è il Vin Brulé. La ricetta per la realizzazione del Mulled Wine è antichissima, tanto che se ne trovano tracce in ricettari risalenti al periodo greco e romano. Il legame tra il Glühwein e il Natale ha inizio nel Medioevo proprio in Germania, quando il Vin Brulé comincia a essere servito durante i mercati natalizi. La preparazione è semplice: basta riscaldare, senza portare a ebollizione per non perdere l'elemento alcolico, acqua, zucchero, vino, succo e scorza d'arancia, cannella, chiodi di garofano, cardamomo e alloro. In Germania si consuma per strada: vorrai andare anche tu.

Curiosità:
il Glühwein viene servito in tazze di ceramica spessa, dalle forme più varie, e bevuto con indosso i guanti, per evitare di scottarsi.

5. Ham, USA

Il Christmas Ham, conosciuto in America anche come Yule Ham, è l'arrosto di Natale che tradizionalmente viene preparato per il pranzo del 26 dicembre. La sua caratteristica è l'essere un secondo piatto salato ma con un chiaro accento di dolcezza. A caratterizzarlo è la glassatura esterna e la presenza di fettine di ananas e amarene. L'origine dell'arrosto di Natale è norrenica: il cinghiale servito con una mela in bocca veniva preparato dai popoli celtici per onorare Freya, il dio della fertilità. La ricetta tradizionale vuole che la glassatura sia realizzata con zucchero di canna, mentre nella marinatura non possono mancare birra e zenzero. Un altro piatto realizzato in America dalla comunità ebraica è il Gefilte fish, polpette di pesce cotte in brodo, mentre se preferisci tentare la cucina musulmana puoi azzardare col Ma’loubet batenjane, un piatto d'agnello cotto in umido con verdure e riso. Acquolina in bocca? 

Curiosità:
in alcuni luoghi dell'America si prepara il Country Ham, un arrosto stagionato con molto sale. Può essere affumicato o meno.

6. Colemono, Cile

Il Natale cileno è rappresentato da una bevanda gustosa, alcolica da bere fredda: il Colemono o Cola de mono. A differenza di quanto accade nel nostro emisfero, in Cile Babbo Natale, chiamato Viejito Pascuero, arriva in pantaloncini da bagno e maglietta, perché raggiunge questo Paese in piena estate. Per allentare la calura notturna, quindi, la sera della Vigilia in Cile si prepara questa bevanda a base di uova, caffè, cannella, zucchero, vaniglia e brandy, oppure rum. Per accompagnare questa bibita sempre in Cile si prepara il Pan de Pascua, una torta a base di frutta secca e noci. Hai voglia di assaggiarla?

Curiosità:
il nome di questo cocktail significa "coda di scimmia" e deriva forse dalle prime bottiglie in cui era distribuito, che portavano impressa una scimmia sull'etichetta.

7.  Bacalhãu de Consoada (Christmas Eve Cod), Portogallo

Il Baccalà della Vigilia di Natale è il piatto portoghese che meglio rappresenta il periodo natalizio. A base di baccalà, viene consumato soprattutto a Lisbona, assieme a legumi, verza e patate. Questo pesce sino all'800 era considerato un pasto povero destinato ai prigionieri. Dal 1850 in poi il baccalà è stato elevato a cibo pregiato tanto da essere consumato durante la Vigilia di Natale. Se a Lisbona il piatto principale è il baccalà, al nord del paese è sostituito con il polpo, mentre al sud con il maiale, visto che il Natale coincide con la mattanza dei maiali. 

Curiosità:
dopo la cena della Vigilia in Portogallo usano lasciare la tavola apparecchiata e il cibo rimasto sul tavolo, per i defunti che in quella notte facciano visita ai cari sulla Terra.

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