Dove andare a Carnevale: i migliori 7 in Italia

Tra i più famosi al mondo (insieme a quello di Rio), il Carnevale di Venezia va “in scena” da oltre 900 anni. E non dimostra certo l’età che ha. Ogni anno accoglie quasi un milione di visitatori, che si riversano nelle strade della laguna, rigorosamente in maschera, per perdersi tra le calle, le corti e i campielli decorati a festa. D’altronde l’evento è davvero imperdibile: alla magia di questa città, splendida in qualunque periodo dell’anno, si aggiungono maschere elaboratissime e tradizionali, vestiti sfarzosi, ricostruzioni storiche emozionanti. Oltre agli appuntamenti immancabili del Carnevale Veneziano, come la Festa sull’Acqua, la sfilata delle Marie ed il celebre Volo dell’Angelo, dove la reginetta dell’anno precedente si lancia dal campanile di Piazza San Marco e fluttua per aria regalando uno spettacolo unico.  

Con i suoi giganteschi carri allegorici, le sfilate a tema, i riferimenti - spesso irriverenti - all’attualità, il Carnevale di Viareggio è sicuramente tra quelli da non perdere. Grazie anche allo smisurato talento dei mastri cartapestai. I protagonisti della grande parata, rappresentati dai carri allegorici, sono i personaggi più in voga del momento: politici, artisti, sportivi fino a vere e proprie celebrazioni di film o momenti storici. Ma non solo la sfilata merita una visita alla città. Visto che a Viareggio il Carnevale è un culto, non perderti le mostre e le installazioni che celebrano questo evento, come il Museo del Carnevale, La Cittadella con i laboratori di costruzione dei carri o l’Espace Gilbert con gli elementi più significativi delle sfilate.

Per garantire il successo della storica Battaglia delle Arance, ogni anno vengono prodotte circa 600 tonnellate di arance. Che vengono usate dagli “aranceri a piedi” come arma per difendersi dai "lottatori" sui carri, simbolo del male che incombe. Il singolare evento del Carnevale di Ivrea rievoca la cacciata del tiranno dalla città in età medievale: un barone che governava la città venne spodestato grazie alla ribellione della figlia di un mugnaio (la Mugnaia, appunto) che accese la rivolta popolare, per non sottostare allo jus primae noctis.

Anch’esso di antichissima tradizione, il Carnevale di Putignano è anche il più lungo d’Italia. Dura infatti dal 26 dicembre, giorno di Santo Stefano e delle Propaggini, fino al Martedì Grasso, con una serie di sfilate e processioni, che alternano il sacro con il profano. Tra i riti del Carnevale di Putignano, il più caratteristico è sicuramente l’Estrema Unzione: alla vigilia del martedì grasso, un corteo mascherato con paramenti sacerdotali e vestiti clericali, si sposta per le vie del paese benedicendo i presenti e declamando una biografia in vernacolo del Carnevale morente. Un gran finale in notturna, che si chiude con l’antica tradizione dei 365 rintocchi della Campana dei Maccheroni, segno inequivocabile della fine dei festeggiamenti e dell’inizio della Quaresima.

Forse il meno popolare tra quelli finora citati, ma sicuramente tra i più caratteristici. Al Carnevale di Ronciglione, in provincia di Viterbo, potrete assistere alla Cavalcata degli Ussari. Un evento che rievoca l’amore di un giovane capitano degli ussari francesi per una nobile dama. Come riuscì a conquistarla? Galoppando ripetutamente per le strade del paese e dichiarandole il suo amore. Oggi la parata prevede che un gruppo di cavalieri, vestiti con i costumi tipici del XIX secolo, si lancino in una cavalcata per dare inizio ai festeggiamenti.

Chi l’ha detto che il Carnevale è sinonimo di colore e allegria? Lo sanno bene gli abitanti di Mamoiada, comune in provincia di Nuoro. Qui il Carnevale è avvolto in un’atmosfera cupa, quasi funerea, a causa dei tipici costumi dei Mamuthones e degli Issohadores: rispettivamente neri e rossi, a rappresentare la fine e un inizio propiziatorio per il raccolto.I festeggiamenti iniziano il 17 gennaio, con la festa di Sant’Antonio Abate e si concentrano soprattutto tra il giovedì e il martedì grasso tra falò, parate e festeggiamenti in tutto il paese.