Sono tre: Malta, Gozo e Comino. In questo post vi parlerò della seconda, quella che conquista con i piccoli villaggi di pescatori, i muretti a secco, le fattorie in pietra, il mare cristallino, l'ibiscus ad ogni angolo e le case senza numero civico ma dai nomi romantici. Gozo è 'isola': intima, incontaminata, fedele alle tradizioni, estremamente rilassata e assolutamente ospitale. Molti la conoscono come l'isola di Calipso: secondo la leggenda si tratterebbe proprio dell'omerica isola di Ogygia, quella in cui la ninfa Calipso, perdutamente innamorata, tenne prigioniero Ulisse per sette lunghissimi anni. Insomma, è quella che ha rubato il mio cuore e che chiede solo di essere vissuta con tranquillità. Procuratevi una Cisk e un pastizz, raggiungete una scogliera, sedetevi difronte al blu e contemplatelo: personalmente ritengo che questa sia la prima cosa da fare una volta messo piede sul molo del porto di Mġarr. Per il resto, ecco altre 10 tips prese in prestito dalla mia personale to do list.
Victoria, l'antica capitale ancora oggi chiamata Rabat, è una tappa obbligatoria. Così come obbligatorio è raggiungere il suo centro storico, la Cittadella, un intreccio di vicoli bianchi ed edicole devozionali che portano ad una delle viste più belle sull'intera isola. Immancabile una sosta alla Cattedrale, costruita interamente in pietra calcarea locale sulle rovine di un antico tempio romano dedicato a Giunone.
Nel centro della cittadina, in piazza It-Tokk, tutte le mattine è tempo di mercato: dai formaggi al pesce fresco, dalle reti da pesca al liquore ai fichi d'india (il bajtra), qui è l'apoteosi dei colori e delle tipicità gastronomiche. Da non perdere.
I fari sono la quintessenza dell'ispirazione, ormai ne ho l'assoluta certezza. Il consiglio è di imboccare la strada che porta dritta al faro di Ta' Gordan, vicino Ghasri.
Gozo è l'unione perfetta di mare e natura incontaminata. Per entrare in perfetta sintonia con l'isola perdetevi nei sentieri meno battuti come quello che porta a Ta' Cenc, incantevole sintesi di macchia mediterranea e scogli a picco sul mare.
La “Finestra Azzurra” - a Dwejra Bay - è il simbolo di Gozo. Il punto di mare sottostante, chiamato Blue Hole, è da sempre straconsigliato agli amanti delle immersioni.
Miscocosmi di pace assoluta in cui calarsi davvero nei ritmi della vita isolana. La piazza, i palazzi antichi, le botteghe: tra i villaggi più piccoli in cui trascorrere qualche ora di impagabile quiete Għarb, San Lawrenz e Kerċem.
In maltese Ggantija significa 'giganti', parola perfetta per descrivere l'imponenza di questi templi megalitici dichiarati dall'Unesco Patrimonio Mondiale dell'Umanità e considerati “i più antichi monumenti senza sostegno esistenti al mondo”.
Il passo dai templi alle chiese goziane è breve, partendo proprio da quella di Xewkija famosa per avere una delle cupole più grandi del mondo.
Chi mi segue conoscerà la mia innata propensione al cibo e in particolar modo a quello che mangiato con le mani aumenta a dismisura il suo sapore. Rinchiudetevi in un panificio locale e assaggiate il pane, è un ordine categorico. Per non farvi mancare nulla concedetevi anche il tipico formaggio di capra piccante (gbejniet) e i mqaret, piccoli dolci fritti ripieni di datteri.
Gozo ospita le saline di Xwejni e Qbajjar, quelle in cui a circa un euro potrete fare razzia di sacchetti di ottimo sale – idea souvenir da non sottovalutare –.
Chiudo tornando al principio e alla grotta che ospitò Ulisse: nascosta, affacciata sul mare e sulla sabbia rossa di Ramla I-Ħamra Bay, al momento non agibile ma assolutamente da raggiungere per lo spettacolare panorama che regala.
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