Guida LGBTQ+ per Parigi: tutto ciò che c'è da sapere

Simon Gage scrittore di viaggi e lifestyle e redattore di viaggi per Gay Times.

Parigi non ha mai avuto problemi con i gay. Non, messieurs-dames. Oscar Wilde scappò a Parigi dopo avere scontato la condanna in carcere in Inghilterra per atti di omosessualità, perché qui anche allora nessuno dava alcun peso ad accuse del genere. D'altronde la capitale francese, fino al 2014, ha avuto come sindaco Bertrand Delanoë, dichiaratamente gay. Viene naturale pensare che qui i gay si sentano più che benvenuti, sebbene non si veda la quantità di bandiere arcobaleno che sventolano negli Stati Uniti... proprio perché qui la comunità LGBTQ non ha bisogno di rivendicare la sua esistenza. Siamo tutti d'accordo. Se la chiamano "Gay Paree" il motivo c'è!

Bar, club e negozi gay a Parigi

Le Marais è ed è sempre stata la meta dei viaggi gay a Parigi. Nel cuore della città, dal nome che significa "pantano", è una parte antica della Ville Lumière con strette vie medievali intersecate da viali più larghi. È carico di atmosfera ed è il quartiere dove si trova la maggior parte dei bar gay di Parigi, oltre a ristoranti, pasticcerie, terrazze... e ai gay parigini, di solito davanti a un caffè e con la sigaretta in bocca (pare che in Francia fumino ancora tutti!) su una terrazza o affollati davanti al Cox, bar che voci di corridoio dicono fosse frequentato dal designer Alexander McQueen o al La Perle, dove lo stilista John Galliano, una sera, dopo troppi calici di vino, ha quasi posto fine alla sua carriera dopo una rissa finita su tutti i giornali.

Per quanto riguarda i bar gay, non hai che da scegliere. Ad esempio il Raidd, il locale più sexy, dove i baristi lavorano a torso nudo e di tanto in tanto uno spogliarellista, completamente nudo, si reca in una delle docce per insistere nella pulizia (diciamo così) di alcune parti del corpo, oppure il Bear's Den, il bar gay parigino dove gli uomini sono virili, pelosi e grossi. FreeDJ è un bar di neon e cocktail e attira un pubblico più giovane, Cud, è un music bar gay abbastanza generico ma divertente, ma tutti aspettano la riapertura (imminente a quanto pare) del leggendario gay club parigino Le Dépôt, appena fuori da Le Marais: si balla al piano di sopra ed è veramente estremo al piano di sotto. Per qualcosa di più alternativo, prova Les Souffleurs, un bar queer sempre a Le Marais.

Per quanto riguarda le grandi feste nei locali gay parigini, chiunque ti dirà che, negli ultimi anni, le cose sono andate in calando. Dai la colpa alle app, o alla pandemia, ma non darla alla voglia di ballare. Sì, ci sono dance bar gay famosi come il Quatzal, dove ci si diverte e ci sono feste a tema che girano dal BigWolf allo YOYO al Palais de Tokyo con After Scandal, l'after-party che accompagna questi eventi (ma non siamo certo a Londra, New York o Berlino). Se una domenica sei nei paraggi, non perderti Rosa Bonheur, una leggenda del tardo pomeriggio che anticipa la serata al night club della Parigi gay e che si svolge in uno dei parchi più insoliti della città, Buttes Chaumont, allestito in modo che sembri un pezzo di romantica natura selvaggia. La festa in sé ha luogo nel ristorante e se arrivi presto potrai sentire le prove del coro LGBTQ. Si svolge al chiuso e all’aperto, ed è probabilmente uno degli eventi più divertenti di Parigi. Controlla il sito per vedere anche gli altri eventi.

Se arrivi a Parigi in coincidenza con il Gay Pride di Parigi,non perderti La Marche des Fiertés come la chiamano i francesi, che si svolge di solito in giugno: lascia un buco libero nel tuo diario di viaggio e verifica le date sul sito web.

Passeggiando nelle meravigliose strade del Le Marais alla ricerca di qualcosa di bello da regalarti non troverai più l'iconica libreria gay Les Mots à la Bouche , dato che si è trasferita nell'11° arrondissement (vale comunque la pena di andarci perché, oltre a uno straordinario assortimento di libri e riviste, troverai anche un programma di interessanti eventi), ma avrai la possibilità di visitare tantissimi negozi gay come IEM Le Marais, per sexy-toy e abbigliamento fetish, e Fleux per i complementi d'arredo, entrambi in rue Sainte Croix de la Bretonnerie.

Teatro, commedie, arte e cultura

Indubbiamente la scena teatrale a Parigi è molto vivace! Purtroppo però, viene quasi tutta rappresentata in francese. Che sconsideratezza, vero? Ma per dare onore al merito, c'è proprio tanto, da La Comédie Française, al Teatro Nazionale Francese, a L'Opéra National de Paris  ma puoi trovare diversi spettacoli in inglese, opere sottotitolate in inglese e molta musica piacevole da ascoltare anche senza sapere la lingua. Tornando a Le Marais, troviamo il Diva's Kabaret, un piano bar vecchio stile con molte drag queen che però è in fase di ristrutturazione e che dovrebbe riaprire a breve, mentre il Crazy Horse, il leggendario cabaret di Parigi, si rivela la scelta giusta anche solo per vedere il palco e il pubblico femminile in abito da sera. Oppure un singolare burlesque drag, in francese e in inglese, nell'unico locale sudafricano di Parigi, La Pomme D'Eve ... o magari un po' di musica dal vivo senza connotazione LGBTQ.

Parlando di musei, ovviamente c'è il Louvre, uno dei grandi musei del mondo per il quale potrebbero bastare appena gli anni che ti restano da vivere per guardarlo tutto. E poi, il museo più bello del mondo, un tempo una stazione ferroviaria, Le Musée D’Orsay con una straordinaria collezione di dipinti, fotografie, architettura, scultura e arte di livello mondiale. Ovviamente, il Louvre è unico (e nelle vicinanze c'è un ottimo ristorante nel Café Marly), ma dovendo sceglierne uno, consigliamo il D’Orsay. Sta a te. Merita sicuramente una visita il (relativamente) nuovo spazio di arte contemporanea, La Bourse de Commerce, da vedere anche solo per l'edificio: un'enorme ex borsa dalla pianta circolare pervasa di luce che ospita mostre estemporanee molto eccentriche e piuttosto queer: quando l'abbiamo visitata era esposta una scultura in scala reale di un'orgia gay da vedere piazzandosi dietro a una parete!

I migliori hotel LGBTQ+ parigini

Per gli alloggi c'è davvero l'imbarazzo della scelta, come già dimostrò Oscar Wilde all'epoca. Citiamo le sue famose ultime parole pronunciate dal letto di morte in un albergo di Parigi: "Sto combattendo un duello all'ultimo sangue con la morte. O se ne va questa carta da parati o me ne vado io". Vinse la carta da parati e oggi possiamo ammirare la sua bella tomba nel cimitero di Père Lachaise, nel nord di Parigi che vale la pena di visitare. Oggigiorno è possibile trovare di tutto, da offerte a prezzi stracciati (e incredibilmente cool) come Generator Paris, un ostello funky sull'eccentrico Canal St. Martin, non lontano dalla Gare du Nord, all'Hidden Hotel, una meraviglia a quattro stelle nel raffinatissimo quartiere dell'Arco di Trionfo. Il Color Design Hotel, nella zona della Gare de Lyon, è un sogno minimalista dove il bianco su bianco incontra vivaci sprazzi di colore con arredi che fondono caratteristici tratti parigini con una raffinata modernità. Poi c'è Le Bellechasse Saint-Germain, vistoso e accanto al fiume, situato in una delle zone più smart della città e comodo sia al Louvre che al Musée d'Orsay. Se vuoi arrivare a piedi alle delizie di Le Marais, una buona soluzione è il piccolo e fascinoso Hotel Saint Honoré nel primo arrondissement. Oppure incarnare la fantasia di essere un artista parigino all'Hotel Basss (con tre "s" per sottolineare che è funky), vicino al Sacré Coeur, il quartiere dei bohémien.

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