La Cambogia e la sua magia nel racconto fotografico della blogger Cabiria. La Cambogia è uno di quei paesi che sa toccare le corde più profonde di chiunque decida di visitarla: si può amare a prima vista o si può tenere a distanza di sicurezza, quel che è certo è che non lascia indifferenti, mai. Qui sul blog ho già proposto il mio itinerario di viaggio di due settimane. Ora però voglio andare per suggestioni, perchè non c'è niente di meglio delle immagini per raccontare un paese che colpisce direttamente al cuore.
Come non partire da qui, da uno dei siti più famosi e più spettacolari al mondo, i templi di Angkor, a pochi chilometri da Siem Reap, a Nord-Ovest del Paese. I templi accessibili ai turisti sono 48, e per visitarli è possibile acquistare in loco un pass da uno, tre o sette giorni; sicuramente da non perdere l'Angkor Wat, il tempio principale che dà il nome a tutto il complesso, il Ta Prohm, o jungle temple, dove la giungla da ancora bella mostra di sè, e infine il Bayon, il tempio delle facce di Buddha, ben quattro per ciascuna delle 54 torri che si trovano all'interno del tempio.
La capitale di un Paese è quasi sempre il suo biglietto da visita, la sua maniera di presentarsi al mondo esterno, in modo più o meno fedele. Phnom Penh è una città da scoprire a piedi: non è troppo grande e merita una certa lentezza; da non perdere assolutamente il complesso del Palazzo Reale con la famosa Silver Pagoda, il Wat Phnom, il tempio abbarbicato sopra una collina, e lo Psar Thmei, il mercato centrale. Per la sera invece fermatevi in zona Riverside, una delle più vivaci, dove la scelta dei locali per mangiare un boccone non manca.
La Cambogia è la patria del Tonlè Sap, il più grande lago d'acqua dolce di tutto il Sudest asiatico che si trova nella zona Nord-Ovest del Paese; lungo le sue rive si trovano diversi villaggi galleggianti, tra cui i più famosi sono Kampong Phluk (a circa 30km da Siem Reap), Chong Kneas, probabilmente il più inflazionato, e Kampong Khlean. Nella stagione delle piogge il lago è in gran parte navigabile: molto suggestivo il viaggio lungo il ramo che da Siem Reap porta a Battambang, della durata di circa 7/8 ore. Un percorso che a livello fisico può essere decisamente impegnativo, ma che ripaga assolutamente della fatica.
A circa mezz'ora di strada da Phnom Penh, Choeung Ek è uno di quei killing fields, i campi della morte, dove furono massacrati centinaia di cambogiani durante il regime di Pol Pot: visitare la Cambogia senza immergersi nella sua storia più crudele non è pensabile, anche se questo è un confronto tutt'altro che facile.
Le case degli spiriti non sono un'esclusività cambogiana, sono infatti legate alle tradizioni animiste, ma trovo che siano uno degli aspetti caratterizzanti della cultura di questo Paese; si tratta di casette in miniatura che vengono collocate nei giardini delle abitazioni, in posizioni ben precise, dove secondo la credenza si radunano gli spiriti: gli spiriti degli antenati, gli spiriti di coloro che non hanno pace, gli spiriti di tutto ciò che è vivo semplicemente perchè è natura. Le case degli spiriti sono un luogo d'amore, un simbolo di rispetto: provate a farci caso mentre passeggiate tra le vie, che siano quelle d'asfalto della capitale o che siano quelle polverose dei villaggi più remoti.
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