Un tour culinario alla scoperta dei cibi più popolari in Giappone. Sì, proprio quelli che abbiamo visto nei cartoni animati.
Quando si pensa al cibo in Giappone la prima cosa che viene in mente è il sushi: in realtà la cucina giapponese è molto varia, la sua offerta va incontro a qualsiasi tipo di gusto e la prova la troviamo ad esempio nella miriade di cartoni animati che hanno popolato la nostra infanzia (e anche gli anni successivi): quanti di quei personaggi che ancora oggi ricordiamo mangiavano il sushi? Sicuramente meno di quelli che erano alle prese con tutt'altro. Quella che segue è una piccola amarcord, con qualche aggiunta finale di piatti che non dovete perdervi in Giappone.
Uno dei piatti preferiti di Naruto e di Kung Fu Panda; Goku e l'ispettore Zenigata (che mangiava quello precotto) sono altri estimatori.Il ramen è una zuppa a base di noodles serviti con diversi tipi di brodo e ingredienti: le ricette variano molto a seconda delle zone in cui si ordina: potreste tranquillamente mangiarne uno diverso ogni giorno, per settimane. C'è chi mette la carne (maiale o manzo), chi il pesce, e alle volte si può trovare anche quello vegetariano; il brodo può essere insaporito con la soia o con il miso, e può essere più o meno denso. In alcuni casi, il brodo non c'è nemmeno!
Niente di meno che le famose "polpette di Marrabbio", quelle che il burbero papà di Licia preparava nel suo ristorante, e che il gatto Giuliano si sbafava a iosa. In realtà l'okonomiyaki, piatto della zona di Osaka, non è una polpetta, ma una specie di crêpe che viene anche in questo caso farcita con i più disparati ingredienti. La particolarità è che viene cotta su una piastra, il teppan, dove poi si consuma anche, proprio come nelle puntate del famoso cartone animato. Per prima cosa viene messa sulla piastra la pastella, che viene poi sormontata da verza, germogli di soia, in alcuni casi noodles, pesce e uovo; la crêpe viene chiusa con un altro disco sopra il quale viene spennellata una salsa dolciastra, l'otafuku. Tocco finale: alghe secche tritate.
Forse meno famosi, ma se vi dico che ne va matto il Detective Conan? Io li ho assaggiati la prima volta sull'isola di Miyajima: si tratta di paninetti cotti al vapore e ripieni di carne di maiale; li trovate spesso e volentieri per strada, in cottura sopra dei grandi dischi di bambù/legno, e sono ottimi come spuntino da passeggio (o anche come pranzo da passeggio, visto che non sono leggerissimi).
Un piatto della tradizione, che si vede anche in una puntata di Lamù, dove a cucinarlo è la mamma di Ataru Moroboshi; è una delle cose più squisite che ho assaggiato in Giappone. Il bello del sukiyaki è la condivisione: si serve infatti in un'unica pentola che si pone al centro del tavolo; la pentola contiene del brodo dove si cuoce la carne (quello che ho assaggiato io era di manzo), il tofu, la verdura (nel mio caso funghi tipo chiodini, cipollotti e germogli di soia). Il brodo è insaporito da salsa di soia e un pizzico di zucchero.
Si vedono praticamente in tutti i cartoni, chi fin da piccolo non ha mai sognato di mangiarne uno? Si tratta di quei dischi/triangoli di riso, spesso avvolti con un'alga; vengono conditi in maniera diversa: ci sono al tonno, al salmone, alle verdure e si trovano a prezzi bassissimi in tutti i combini, sono quindi molto comodi da mangiare per strada. Ce ne sono anche al gusto umeboshi, quelle prugne dal sapore affumicato, dal gusto un po'... particolare (Suppaman di Arale era ghiotto di umeboshi, anche senza riso intorno, per noi forse è un sapore più difficile da apprezzare, ma son gusti).
Qui l'elenco rischia di diventare infinito, quindi la mia menzione speciale va alla zona di Dotonbori, a Osaka, assolutamente da non perdere la sera, per una cena per strada a base della qualunque: basta alzare gli occhi e guardare le insegne/riproduzioni giganti del cibo, per vedere che cosa propone ogni singolo ristorantino o banchetto. Assaggiate i gyoza, tra i migliori mai provati, tant'è che ho fatto il bis, e i takoyaki, le polpette di polpo che fanno la parte del leone tra le luci di questa città.
Assolutamente da assaggiare, nelle varie versioni.La carne Kobe (e la carne Hida, molto simile) è probabilmente una delle più famose al mondo, nonché una delle più care: se la mangiate a pranzo anziché a cena riuscite a risparmiare qualcosa, in ogni caso mettetela nel budget, se non altro per lo sfizio di provarla. Divertentissimo cucinarsela alla griglia da soli, direttamente al tavolo.Se invece cercate qualcosa di più economico, buttatevi su una tonkatsu, una cotoletta: regge bene il confronto con quella milanese, parola di lombarda!
Le pasticcerie giapponesi sembrano quasi delle gioiellerie, tanta è la cura nella preparazione dei dolci e nella loro presentazione: c'è da rimanerne incantati, vale la pena entrare anche solo per guardare.Tra i dolci più diffusi (impossibile non notarli anche camminando semplicemente per strada) i dolci al the verde di ogni tipo, dai biscotti al gelato, i taiyaki, quei dolci inconfondibili a forma di pesce, e i dorayaki, a forma di disco, dei quali è golosissimo Doraemon.Inconfondibili infine, sull'isola di Miyajima, i momiji-manju, a forma di foglia di acero, simbolo della prefettura di Hiroshima; si tratta di dolci morbidi ripieni in origine di fagioli rossi, e ora di diverse creme, dal cioccolato alla crema di formaggio. Esiste la versione da mangiare calda e quella da frigorifero; se passeggiate a Miyajima tra il santuario di Itsukushima e il molo dei traghetti non potrete non notarli!
Menzione speciale per birra (le più diffuse sono Sapporo, Kirin e Asahi) e il sakè, da provare sia caldo che freddo, sia dolce che secco: vi consiglio di fare una degustazione in una distilleria o in qualche ristorante specializzato per apprezzarne maggiormente le differenze.
Credit immagine di copertina: mygeisha.it
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