Cosa Visitare a Catania
piazze del Duomo e dell'Università
Piazza del Duomo
la fontana dell'Elefante,
Il Duomo, costruito nei secoli XI-XII,
la tomba di Vincenzo Bellini,
la Cappella di Sant'Agata
Castello Ursino,
il Museo Belliniano,
il Teatro Romano che risale al V secolo
la chiesa di San Nicolò,
l'Università, fondata nel 1434
La sua imponente mole ricorda che ci si trova davanti al più grande vulcano attivo d'Europa e uno dei maggiori dell'intero pianeta. Il grande monte di fuoco è una creatura viva, dinamica, irascibile. L'Etna si muove, brontola e talvolta s'arrabbia, eruttando fiumi di lava. Ogni volta che succede - almeno 135 eruzioni in epoca storica - la sua altezza varia, si modifica. Attualmente, a quota 2900 metri si leva isolato il cono terminale del vulcano, che raggiunge mediamente i 3340 metri d'altezza. Qui si aprono quattro crateri sommitali: il Centrale, la Bocca Ovest, il Nord-Est e, ultimo in tempo di nascita, il Sud-Est. Dai crateri si levano talvolta lanci di cenere, scorie, lapilli e globi di vapori, che raggiungono altezze incredibili: nel 1979 si innalzò dall'Etna una colonna alta oltre 10000 metri;poco rispetto al pinnacolo del luglio 1960, che si allungò per oltre 100 chilometri sull'orizzonte. Più in basso, a quota 2400, il pendio è interrotto da circa 200 crateri "avventizi", da cui sgorgano i fiumi di lava infuocata che scendono verso valle. E sono proprio queste bocche le più pericolose nemiche della gente etnea. Ancor oggi si ricorda la terribile eruzione del 1669: durò 122 giorni, aprendo un cratere a 2400 metri, da cui sgorgò una valanga di fuoco liquido che raggiunse una parte di Catania e il mare, spostando la linea di costa di qualche centinaio di metri.
Anche in questo secolo l'Etna ha più volte colpito. Nel 1928, la lava seppellì il borgo di Mascali, nel 1971 le eruzioni distrussero l'osservatorio alla base sud del cono terminale e il secondo tratto della funivia, nel 1981 si aprirono delle bocche ad appena 1200 metri d'altezza: la lava toccò Randazzo e interruppe la strada per Linguaglossa. Nonostante ciò, lungo le pendici dell'Etna continua da secoli una silenziosa lotta tra l'uomo e la montagna. Invece di fuggire, le genti che vivono sotto il vulcano hanno resistito e continuano a coltivare gli agrumeti e i vigneti da cui si ricava lo squisito Etna DOC, e a erigere palazzi, borghi, città.